24 e 25 settembre 2016, Novegro : il presidente Gian Gabriele Caccia (in primo piano) con alcuni dei suoi validissimi e fidati collaboratori
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Racchiusi in uno spazio angusto, a Novegro, erano tanti i PVI, acronimo che sta per piloti virtuali italiani. Giungevano alle ore più disparate, sussidiariamente localizzati, ma sempre in stretto contatto con il loro presidente Gian Gabriele, amico e compagno di trasvolate nello sconsolato e confuso mare di segnali informatici. Diversi volti, giovani e meno, sempre eleganti e curiosi nel tono e nell'atteggiamento, non di meno disdegnanti di novità e di interessanti aneddoti. Alcuni piloti nella realtà, altri paracadutisti, altri ancora semplicissimi ed argutissimi nocchieri d'aria virtuali. Alcuni si portavano un bagaglio culturale invidiabile per studi e conoscenze, altri dimostravano un'immediata intelligenza tanto da comprendere istantaneamente cose nuove e nello specifico ignote. Altri erano in grado di esprimere nozioni a lungo ricercate, altri avevano partecipato ad esperienze uniche tanto nel reale così come nel virtuale. Un calderone cui attingere per soddisfare la curiosità connaturata al mondo aereo, da concepirsi nel pieno significato della terminologia. Tutti interessati e pronti a donare energie per capire, esercitarsi, studiare e trasmettere ad altri la passione che li accomuna: vuoi affermati professionisti, vuoi realizzati imprenditori, vuoi professori, vuoi studenti universitari, vuoi pensionati, vuoi operai, vuoi impiegati e chi più ne ha, più ce ne può mettere. Quella stessa passione li amalgama, quasi che fossero tante e diverse menti rivolte ad un unico interesse. Non esiste più nessuna distinzione di classe o ceto: si diventa semplicemente un pilota virtuale italiano. E' questa l'unica deduzione che possa spiegare la dicotomica armonia che trasuda dall'intero gruppo, eterogeamente tanto frammisto per ruoli e competenze e tanto armoniosamente compatto. Così ogni fiera si trasforma in una grande festa per rivedersi, per apprendere l'uno dall'altro o semplicemente per godere di una sana compagnia, due giornate di sollievo e di divertimento dai quotidiani problemi che oggigiorno la vita comporta. Così come in ogni festa, il tempo si contrae, il giorno si scurisce ed è già sera, il sabato diventa rapidamente domenica e la domenica è già innoltrata. La fiera è subito conclusa, lo si evince dallo speaker che ne annuncia la chiusura. Una rapida e veloce lotta per raggruppare le proprie cose, due sigarette prima di far ritorno alla quotidianità. Già si pensa al nuovo appuntamento con l'idea di farci capolino, pensando ad ogni ricco e piacevole momendo passato di quello già trascorso.