Gita fuori porta per i PVI in quel di Bergamo e dintorni e più precisamente a Pedrengo per ritrovare una vecchia conoscenza che del campo delle simulazione ne ha fatto ragione di vita e di commercio. Infatti il gentilissimo titolare della DastyFlySim ha ricevuto un folto gruppo di PVI in una maratona-lampo presso la sua bellissima e curatissima azienza. Il tema della conferenza e della prova pratica è stata la presentazione dei nuovi scenari di Frank Danese per X-plane 10. Durante la conferenza Frank ha esposto brevemente le tecniche di costruzione e le difficoltà operative di costruzione, la vasta opera di texturizzazione e una rapidissima disquisizione sulle nozioni di copyright. Quindi la prova pratica sul simulatore aziendale, sempre in X-plane 10 per ammirare e testare i nuovi scenari. L'impressione è che si aveva a che fare con professionisti della simulazione, piccoli particolari che lasciavano trapelare un consunto di immane lavoro, costellato non di meno da problematiche spesso mastodontiche ed insormontabili. Lo stesso poteva dirsi per l'azienza, curatissima nei minimi dettagli, particolari che anche qui lasciavano intendere una ricerca ed uno studio a tutto campo del mondo simulativo: dalla ricerca delle piattorme simulative (una marea in esposizione) al buon gusto con cui l'azienza era stata tirata su. Anche qui la gentilezza del titolare della DastyFlySim non è passata in secondo ordine, sempre disponibile nell'esplicazioni tecniche sia costruttive sia riguardo alle piattaforme simulative in un confronto aperto e serratissimo. L'azienda ospita un enorme simulatore ed altre più piccole postazioni. In posizione centrale un maxi-schermo, ove è possibile osservare tutte le manovre che all'interno del simulatore centrale vengono esperite. Il simulatore principale è stato testato per ben due volte con voli di circa mezzora su Bolzano e dintorni, ove erano posizionati gli scenari. La fotografia al di sotto, ritrae il momento finale del primo volo:
La nostra inclinazione non prettamente civile, ha imposto un secondo testaggio del simulatore, gentilmente concessa, al fine di dirimere eventuali dubbi in merito. E' il caso di dire che anche qui si è stati sorpresi da alcuni fattori: primo la scioltezza del simulatore testato, secondo l'organicità della struttura. Un insieme di bottoni, assemblato così bene che alla fine sembrava naturale che il tutto fosse un unico pezzo. Le impressioni hanno lasciato il posto all'iniziale trepidazione di come quando nel lontano duemilaquattordici sull'aereo ci salivano davvero: quell'ansia di voler provare e subito dopo quel bisogno irrefrenabile di dover scendere e fumarsi in santa pace quella solitaria sigaretta in compagnia unicamente delle proprie sensazioni. La stessa difficoltà intrinseca nel manovrare questo tipo di mezzo, qui scompare dando all'apparenza l'impressione di aver a che fare con un versatilissimo mezzo, sempre precisissimo in manovra, tanto da non doversi mai trovare in posizioni scomposte, come invece capita con i simulatori domestici e casalinghi. Vien quindi naturale suggerire una prova: in questo caso ne vale proprio la pena. Da ultimo due parole sull'organizzazione dei PVI: magistrale per trovate e pensate (prima Novegro, poi Verona, quindi Volandia, quindi ancora questa serata). Viene spontaneo pensare che il presidente Gian Gabriele della sezione di Milano dei PVI, non solo sia coadiuvato da un gruppo stupendo, ma che la simulazione sia un suo chiodo fisso e che sia animato e spinto nell'opera della massima diffusione hobbistica a trecentosassantagradi, vuoi per il comparto civile, vuoi per il comparto militare. Alla fine, valutate tutte queste cose, vien da pensare che la tessera ai PVI sia proprio un ottimo investimento: trovi la compagnia giusta, ottieni quello che da anni vai cercando, hai come onere unicamente il costo della tessera. Forse allora qualche socio mi capirà quando al presidente Gian Gabriele Caccia rivolgo incessantemente la solita domanda: <<Quando bisogna rinnovare la tessera ai PVI?>>
La nostra inclinazione non prettamente civile, ha imposto un secondo testaggio del simulatore, gentilmente concessa, al fine di dirimere eventuali dubbi in merito. E' il caso di dire che anche qui si è stati sorpresi da alcuni fattori: primo la scioltezza del simulatore testato, secondo l'organicità della struttura. Un insieme di bottoni, assemblato così bene che alla fine sembrava naturale che il tutto fosse un unico pezzo. Le impressioni hanno lasciato il posto all'iniziale trepidazione di come quando nel lontano duemilaquattordici sull'aereo ci salivano davvero: quell'ansia di voler provare e subito dopo quel bisogno irrefrenabile di dover scendere e fumarsi in santa pace quella solitaria sigaretta in compagnia unicamente delle proprie sensazioni. La stessa difficoltà intrinseca nel manovrare questo tipo di mezzo, qui scompare dando all'apparenza l'impressione di aver a che fare con un versatilissimo mezzo, sempre precisissimo in manovra, tanto da non doversi mai trovare in posizioni scomposte, come invece capita con i simulatori domestici e casalinghi. Vien quindi naturale suggerire una prova: in questo caso ne vale proprio la pena. Da ultimo due parole sull'organizzazione dei PVI: magistrale per trovate e pensate (prima Novegro, poi Verona, quindi Volandia, quindi ancora questa serata). Viene spontaneo pensare che il presidente Gian Gabriele della sezione di Milano dei PVI, non solo sia coadiuvato da un gruppo stupendo, ma che la simulazione sia un suo chiodo fisso e che sia animato e spinto nell'opera della massima diffusione hobbistica a trecentosassantagradi, vuoi per il comparto civile, vuoi per il comparto militare. Alla fine, valutate tutte queste cose, vien da pensare che la tessera ai PVI sia proprio un ottimo investimento: trovi la compagnia giusta, ottieni quello che da anni vai cercando, hai come onere unicamente il costo della tessera. Forse allora qualche socio mi capirà quando al presidente Gian Gabriele Caccia rivolgo incessantemente la solita domanda: <<Quando bisogna rinnovare la tessera ai PVI?>>