PVI e fiera di Verona 2018, per la precisione la 58° fiera dell'elettronica, un tempo rassegna dell'elettronica per l'appunto, ora contenitore tuttologico di tecnologia. Come sempre completa e soprattutto enorme, divenuta oggi sin troppo per una due giorni. Tant'è che in due giorni ci si è potuti concentrare solamente su una sezione, quella della simulazione. Inutile dire la mastodontica presenza di costrutti simulativi dai più completi fino a quelli più semplici e che rappresentano ormai un dejà vu. Sempre presenti i PVI hanno saputo restare al passo con i veloci tempi dell'evoluzione tecnologica con alcune interessanti novità ormai di applicazione universale, con un loro particolare distinguo non da tutti.
fotografia 1 : stend del PVI a Model Expo Italy |
La nuova rivoluzione e sfida è rappresentata dell'oculus che ormai la fa da padrone nell'immenso universo delle tecnologie simulative. Se infatti da una lato l'oculus tende a diventare uno standard cui non è possibile prescindere, così i PVI hanno contribuito con l'estensione agli standard di applicabilità verso le principali applicazioni simulative, quali FSx, P3D, Xplane 11 e DCS. Un concentrato proposto a fini conoscitivi portato avanti dal magnanimo e generoso Carlo Ombri che è stato capace di illustrare a più non posso le potenzialità dello strumento. Da prima attraverso una veloce e mai noiosa esplicazione tecnica per poi passare alla dimostrazione pratica delle potenzialità. Si è prodigato nel mostrare l'estendibilità alle menzionate piattaforme simulative, così come è stato in grado di fare cogliere le diverse potenzialità tecnologiche alla base dei diversi approcci simulativi. Così se in FSx traspare una buona e concreta applicabilità, in P3D le cose migliorano notevolmente comportando una maggiore verosimiglianza, tale da rendere una effettiva presenza fisica del pilota nel cockpit del veivolo. In X-plane 11 le cose cambiano, da una lato un costrutto grafico dettagliato e mai pesante, dall'altro un'inconsistenza innerziale dei veivoli hanno lasciato francamente perplessi ed in certi casi attoniti. In DCS prevale un dettaglio da rendere stupefatti l'osservatore, quasi sbigottito alla vista dell'armonioso dettaglio da far invidia alla scuola veneta del Canova. Il trade-off prevede una penalizzazione delle prestazioni superabile attraverso un esborso in termini risorse, a parere di scrive eccessivo.
fotografia 2 : Carlo Ombri in procinto di indossare l'armatura virtuale prima della disquisizione comparativa |
Leonardo Tellaroli, già pilota AG, si è impegnato in una esplicazione attenta e tecnica sul nuovo aereo 787. Così la sua illustrazione parte dalla descrizione del nuovo design originale del cockpit fino ad una roccambolesca enumerazione delle possibilità funzionali della strumentazione. Quindi alla prova pratica circa la manovrabilità grazie anche alle dotazioni funzionali dell'apparecchio. Un'interessante lezione che ha permesso di comprendere alcuni meccanismi che ora avvengono quasi automaticamente. Il problema è che per settare completamente tutto occorre circa una trentina di minuti, il che non sembra il massimo per coloro che si siano appena collegati in rete e vogliano velocemente effettuare il voletto serale. In questo caso una certa professionalità è d'obbligo, bisogna comunque sottolineare l'attuazione di una esemplificazione rispetto alle normali procedure di settaggio rispetto ad equipollenti veivoli, ormai entrati a far parte del passato della realtà simulativa.
fotografia 3 : Leonardo Tellaroli (in secondo piamo) mentre descrive le possibilità del 787 |
Infine una altro gruppo di soci capitanato da Claudio Chiodi ha imbastito un esperimento con JoinFS alquanto originale. La prova consisteva nel riuscire a condividere tramite sempre JoinFS il cockpit di un apparecchio via net di più computer tra le diverse piattaforme di simulazione come FSx, P3D ed X.plane-11. In effetti la cosa risulta innovativa data la complessità informatica che lo strumento di connettività si sarebbe trovato a risolvere. Per alcune problematiche tecniche il tentativo non ha conosciuto esito positivo. All'improvviso ecco comparire alcuni volti telematicamente noti, ma al momento non definiti, due componenti della mia squadriglia di marina, appuntamento serale quotidiano degli anni passati: Sniper e Falco. Subito simpaticissimi ed amabili nelle sembianze e nel comportamento, hanno dimostrato quell'affetto che può rinvenirsi solo dopo diverse ore di contatto serale. Piloti virtuali che se apparivano gradevoli in fonia, di persona hanno saputo trasmettere da subito una forte simpatia propria di persone affabili e di carattere genuino. Il calore dimostrato è di quelli che sono in grado di riconciliare con i valori belli che solo le amicizie più forti sono in grado di trasmettere.
fotografia 4 : Sniper, Rostro e Falco (in sequenza da dx a sn) del GrupaerV, ritratti a Verona |
Sempre a Model Expo in Verona un ex-socio Michele, già inventore, costruttore di periferiche e assemblatore di interessanti soluzioni dedicate alla simulazione (quasi sempre con FSx), anche quest'anno ha meravigliato con le sue doti, non di meno l'eccletticità. Infatti ha messo in atto una stringente collaborazione con la società KyneProx di Vigano di Gaggiano (Mi) ed in particolare con l'ingeniere informatico Carmelo Fiorello dando vita ad una interessante macchina per la simulazione, dotata di Full-Motion a tre assi e oculus. E' possibile ammirare qualche momento di testing nel filmato al di sotto.
La macchina è apparsa subito strabiliante, sembra infatti di pilotare effettivamente un elicottero con tutte le problematiche connesse. Si ha effettivamente l'impressione di salirci dentro, di imbracciare i comandi e di effettuare le manovre volute. Le sensazioni coincidono a pieno con le impressioni di volo reale quando mi reco a caposile per gli usuali allenamenti con l'elicottero ULM. Certamente é ancora presente ancora qualche difetto, riferibile come sostiene l'ingeniere ad FSx, all'sdk che permette il funzionamento di simconnect, essenziale per il full-motion. Lo stesso Carmelo confida che sono presenti qualcosa come 12.000 righe di programmazione in C e che FSx non rende appieno alcune velocità, in particolare angolari per restituire a pieno la verosimiglianza. Il sistema rappresenta un'opportunità futuristica di simulatori at home, là dove il progresso tecnologico consentirà un maggior contenimento dei costi ed un'applicazione facile e verso tutti (questa è scienza, non fantascienza!)