venerdì 11 marzo 2016

11.03.2016 VFW VAK 191 B, riflessioni storiche di uno sguardo al futuro



Le prime importanti informazioni sul veivolo si possono desumere da https://it.wikipedia.org/wiki/VFW_VAK_191B. Da prima qui si apprende che VFW è l'azienda aereonautica tedesca sviluppatrice  Vereinigte Flugtechnische Werke (VFW), mentre l'acronimo VAK indica la specifica, ossia Vertikalstartendes Aufklärungs und Kampfflugzeug (Aereo da Ricognizione e Attacco V/STOL). L'aereo storicamente è ritenuto importante per diverse ragioni che verrano sviluppate nel corso degli anni a venire sia come filosofia costruttiva, sia come soluzioni tecniche adottate, sia per la diversa e coppiosa letteratura a riguardo raccolta. Nostra ipotesi che il progetto sia abortito non tanto per questioni tecniche quanto invece per ragioni più strettamente politiche. Infatti la NATO (da cui le direttive in esecuzione) avrebbe potuto scorgere future problematiche (a nostro avviso più temute che reali) dal contesto storico del passato cui sicuramente si legavano imposizioni dal presente in una proiezione futuristica ricorsiva legata alla proliferazione progettuale instrinsecamente collegata ad una sempre presente ricerca idiomatica autodeterminisca del popolo tedesco. Questa è sicuramente una personale ipotesi che tuttavia non si dimostrerà infondata. Si è già discusso della direttiva NATO che portò alla proliferazione nella prima metà degli anni sessanta di veivoli VTOL europei quando venne trattato il VJ101, così come ampiamente si sono illustrate le varie metodologie collaudative dell'apparecchio. Il VAK rappresenta una banco di prova di filosofia collaborativa europea, di tecnologie già esistenti e nuove, (a ragion veduta) sviluppatosi come progetto. I grandi consorzi che porteranno alla creazione di grandi veivoli occidentali europei  successivi per il momento non erano nemmeno teorizzabili e gli sviluppi erano nazionalmente autonomi. Dalla progettazione del VAK, si assiste ad una prima inversione di tendenza: La Fiat con l'avanzato Fiat G95/4 collabora con la VFW nello sviluppo dell'apparecchio e del know-now necessario, addirittura avendo già a riferimento entrambi i colossi chiare suddivisioni, percentuali costruttive e tecnologiche riversabili. Si tratta di una Joint-venture che troverà in futuro ampio respiro. Già da qui si evince un certo indirizzo alla base non solo del mondo aeronautico, ma di una intensa filosofia europea  che prenderà  consolidamento negli anni successivi. Un primo banco di prova dunque. Non parliamo poi delle soluzioni tecnologiche adottate e della letterattura a riguardo sviluppatasi. Banco di prova per il presente con proiezioni future e futuristiche. Il VFW VAK 191 B fu un apparecchio con cui le consolidate tecnologie di turbine lift engines sono a supporto dell'innovativo e pluriambito progetto della vettorizzazione della spinta. Così si assiste ad uno sviluppo delle relative motorizzazioni: dalla primitiva RB 161-1 adottata dal bellissimo Mirage III V, si passa alla RB 162/4 fino alla sviluppo della RB 162 81 con ben 6000 libbre di spinta. Ben cansapevoli delle limitazioni della specifica VTOL, i progettisti gettavo stime su pesi e potenze, arrivando a formulare turbine lift engines sempre più miniaturizzate e potenti. Questa tecnologia sarà in ogni caso destinata a non essere più considerata applicabile, trovando invece futura applicazione la vettorizzazione della spinta anche assistita. Anche i controlli sulla spinta furono oggetto di interesse, considerazioni di manovrabilità e di distribuzione di potenza furono ampiamente contemplati, visto e considerato la complessità del mezzo. Ne uscirà uno strumento alla base  sia dell'aviazione civile che militare: la teorizzazione e progettazione del Fly-by-ware che rivoluzionerà completamente l'aviazione. Accorgimenti sulle palette dei compressori erano ottimizzazioni quivi applicate di prassi. Studi sulle emissioni delle motorizzazioni erano problematiche di riferimento, in considerazione anche dei relativi insuccessi del VJ101, tuttavia questa problematica anche ai giorni nostri non è da considerarsi risolta. Il progetto allora ebbe costi esorbitanti, fu studiato addirittura dalla NASA con raccomandazioni dai tests pilots, fu abbandonato poco tempo dopo. La ragione additata fu una perdita di interesse della direttiva NATO, tuttavia allora perchè agli Inglesi fu permesso lo sviluppo di un apparecchio VTOL (l'Harrier) che troverà applicazione in parecchi ambiti, conducendo gli americani stessi a riformulare alcune teorie da loro considerate basilari: quali il dimensionamento del naviglio e l'utilizzo della catapulta e dei diffusi sistemi di recupero? Le ragioni della non più presa in cosiderazione della tecnologia VTOL in questo ambito, secondo una personale teoria è invece da ricercarsi nello sviluppo di futura marina cui non necessitano piste troppo lunghe, modalità di arresto e recupero più spicciole ed economiche. Uno sviluppo di marina che poteva essere agilmente considerata, ma non più utile allo scopo originario; una marina non più solo difensiva, ma attraverso la quale potevano essere ravvicinati attacchi al suolo nemico. Il ragionamento trova conferma ed applicazione anche per quanto concerne   le limitazioni allo  sviluppo della  Marina Militare Italiana fino all'impiego degli Harrier AV8 (guarda caso). L'abbondante letteratura prodotta in merito anche liberamente scaricabile, fa presagire che il progetto fu seriamente preso in considerazione e che i tests comparativi potevano suggerire uno sviluppo come poi successivamente è avvenuto ai giorni nostri. Resta una sempre più sbiadita memoria storica progettuale: Il VAK 191 B è conservato in diversi esemplari in alcuni musei aeronautici, ove è possibile ammirare il vasto e ricco bagaglio tecnologico percettibile a distanza di tempo.


CONSULTAZIONI


M.J.Bland, History of the development oj Light Weight Lift Jets;
Project Engineer, RB 162 Engines, Rolls-Royce Ltd., Derby, England

R. Smyth, Vertikal startendes und landendes Aufklarungs-und Kampfflugzeug VAK191B Techologie-Trager; DGLR-Vortrag, Hamburg, 22.Juni 2007

Seth B. Anderson, A comparison of the V/STOL Handling Qualities of the VAK-191B With the Requirements of AGARD Report 577 and MIL-F-83300, NASA Tecnical paper 194; NASA TP 1494 c.1;

M. Hirschberg, V/STOL Fighters Programs in Germany 1956-1975; 2000 Internaltional Powered Lift Conference, ANSER, Inc., 1 Novembre 2000;